Il mondo delle scommesse sportive ha portato alla nascita di una nuova figura professionale, il tipster tanto che sono nate delle vere e proprie tipster house di cui la prima in assoluto in Italia è stata la Tipster Management di Napoli che forma e segue nel percorso lavorativo le persone che analizzano le partite e forniscono pronostici e previsioni.

Ma come fare a capire se un tipster è davvero affidabile o se si tratta solo di una truffa? Ecco alcuni consigli.

– Esperienza: un tipster serio avrà alle spalle diversi anni nel mondo delle scommesse e potrà fornire statistiche dettagliate sulle sue performance passate. Un neofita è sempre più rischioso.

– Trasparenza: deve essere chiaro come vengono effettuate le analisi, quali fonti vengono usate e quali quote di vittoria ci si aspetta a lungo termine. Nessun mistero sulle strategie.

– Consistenza nel tempo: i risultati devono essere buoni sia nei periodi “caldi” che in quelli freddi. Un tipster deve confermarsi nell’arco di una intera stagione sportiva.

– Aggiornamenti regolari: i pronostici non devono mancare alle scadenze preventivate, nemmeno quando le previsioni si rivelano sbagliate.

– Contesto di riferimento: meglio affidarsi a tipster che adottano un approccio generalista piuttosto che focalizzati su singoli campionati.

– Reputazione online: opinioni e feedback di altri giocatori, nonché premi e riconoscimenti ottenuti, aiutano a farsi un’idea. I post nei gruppi social e blog specializzati devono essere positivi e consistenti nel tempo. Poche o solo recenti sono sospette.

  • Ecco i principali criteri per valutare la reputazione online di un tipster:

– Numero di follower/iscritti ai servizi a pagamento: più è elevato più indica fiducia degli scommettitori.

– Presenza su più piattaforme di scommesse: siti, app, bookmaker fisici. Segno di affidabilità se proposta in contesti differenti.

– Premi e riconoscimenti da parte di agenzie di scommesse: un sigillo di qualità se conferito per risultati concreti.

– Citazioni/link da parte di altri tipster o siti di informazione sul betting: dimostra credibilità nell’ambiente.

– Professionalità e completezza dei canali online: sito, social, newsletter ben fatti e arricchiti con statistiche e dati a supporto.

– Trasparenza sull’identità: non usare nickname, ma rendere reale la propria figura è un fattore di serietà.

– Anzianità nel settore: più anni di attività sono sinonimo di competenza maturata sul campo nel tempo.

Un mix di questi fattori aiuta ad inquadrare la solidità di un tipster agli occhi della community.

Seguendo questi accorgimenti ma soprattutto tutti i consigli presenti nel blog ufficiale di TipsterManagement.it è possibile orientarsi tra i diversi bet tipster e seguire coloro che forniscono davvero una consulenza di valore per le proprie giocate.