Ebbene sì, nonostante la crisi economica che non cede il passo e un tasso di disoccupazione, soprattutto giovanile, ancora preoccupante nel nostro Paese ci sono dei lavori che nessuno vuole fare.

La globalizzazione, tanto quanto le nuove professioni digitali, che spesso comunicano il messaggio di “minimo sforzo massimo risultato” anche se non è proprio così, hanno fatto sì che le persone pur essendo in condizione di ristrettezza, non si formino scolasticamente né tanto meno si candidino poi a determinati tipi di lavoro.

Inoltre la nostra è una società ancora troppo improntata all’immagine, quindi le nuove generazioni preferiscono dedicarsi alla cura estetica e trovare una strada in quel settore, che sia come influencer, modelle ecc.

Non è tanto un fatto di retribuzione, ma proprio di voler fare un lavoro che possa piacere e gratificare la persona, che consenta di gestire meglio il tempo libero e che non sia fisicamente usurante nel tempo. È il caso di dire, per quanto riguarda alcune professioni, che c’è il lavoro ma che mancano i lavoratori!

Quali sono le professioni in questione? Per esempio, fra i lavori meno considerati e spesso declinati ci sono, per esempio, quella del netturbino e del disinfestatore. Entrambi lavori onestissimi e ben retribuiti (siamo fra i 1.250 e i 1.600 al mese), ma sempre più persone vogliono avere il meno possibile a che fare con spazzatura, insetti, ratti e quanto altro comporta lo svolgimento di queste mansioni.

Nonostante gli strumenti di sicurezza, orari di lavoro normali ecc., delle professioni in qualche modo fanno sentire sminuiti alcuni individui o vanno in contrasto con le loro idee. Nel caso di chi si occupa di disinfestazione, per esempio, spesso si pone il limite di una coscienza animalista per cui una specie non è riconosciuta come infestante.

Inoltre, per questo tipo di lavori, basta un diploma e di solito chi assume si preoccupa della dovuta formazione.

Se è difficile trovare qualcuno che si candidi per queste professioni, comunque, lo è ancor più per quello dove si ritiene che ci sia un rischio per la propria salute, come nel caso degli addetti alle bonifiche che spesso hanno a che fare con sostanze tossiche, o come nel caso del camionista che trascorre la maggior parte del tempo sulla strada e spesso in orari che vengono ritenuti socialmente meno indicati per l’attenzione alla guida.

Un altro lavoro che nessuno vuole fare, più per superstizione pregiudizi legati al ruolo “duri a morire” è quello del necroforo. Occuparsi delle pratiche legate al rito funebre è qualcosa che proprio non piace alla maggior parte della gente, infatti, generalmente questo tipo di attività si tramanda attraverso le famiglie che hanno già pompe funebri.

È un lavoro ben retribuito e non usurante, se non dal punto di vista emotivo, dove sicuramente aiuta saper gestire la propria sensibilità.

Molte altre sono le professioni che non sono consideratissime e si tratta di lavori per lo più manuali che prevedono sforzi fisici, un contatto troppo personale con gli altri (come nel caso delle estetiste, che sono in proporzione molto meno rispetto agli anni passati o delle badanti, che sanno di poter incappare in famiglie dove la disponibilità richiesta è sempre più ampia nel tempo), lavori isolanti e senza veri e propri orari, come quello degli operai che estraggono petrolio e che quindi generalmente vengono inviati in luoghi impervi e per lunghi periodi, potendo vedere solo il proprio team.

E ancora lavori consideranti in certo qual modo sempre “umilianti” per i tempi odierni, come il pescatore, il mungitore ecc. La vera chicca, però, resta un lavoro che in realtà è solo poco conosciuto, perché forse la gente non crede che dietro alle istruzioni e ai manuali di elettrodomestici, per esempio, ci sia qualcuno che abbia facilitato con le sue parole la comprensione del funzionamento.

Questa figura è appunto lo scrittore tecnico di manuali, che generalmente deve avere una preparazione tecnica informativa e naturalmente una buona propensione alla scrittura. Il suo stipendio può essere molto gratificante e il lavoro è impegnativo, ma come altri lavori d’ufficio, col vantaggio che può essere tranquillamente svolto da casa.

In ogni caso se non hai le idee chiare per il futuro o semplicemente sottovaluti le competenze che occorrono per svolgere un’attività tanto quanto la gratificazione economica che puoi trarne, la cosa migliore da fare è rivolgersi a un centro specializzato che sappia guidarti, senza ignorare le tue aspettative, verso la scelta di percorsi che possono inserirti nel mondo del lavoro cercando, laddove necessario, un compromesso fra desideri, abilità e opportunità.

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