Quando lo smartphone si rompe si prova sempre un attimo di smarrimento. D’altronde stiamo parlando di un oggetto ormai essenziale per la vita quotidiana, e l’idea di non poterlo utilizzare per un lasso di tempo indeterminato genera qualche ansia.
Gli accorgimenti da prendere sono due: cercare di prevenire la rottura nel modo più efficace possibile, e ripararlo “in fretta e bene”. Ne parliamo qui, concedendo ampio spazio soprattutto al tema della prevenzione.
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La risposta più semplice a questa domanda è: ripararlo. C’è però un pericolo da evitare, ovvero una scelta che sul momento può sembrare razionale e logica, ma che in realtà è gravida di conseguenze negative. Stiamo parlando dei fai da te.
Quando il guasto sembra essere di poco conto, ma pur sempre capace di pregiudicare l’esperienza d’utilizzo, alcuni prendono la “via dei tutorial”, ovvero si informano brevemente su internet circa le tecniche di riparazione all’apparenza più adeguate e si cimentano in prima persona. Ebbene, è il modo più rapido per cagionare danni ancora più gravi o, nella migliore delle ipotesi, perdere tempo e posticipare il momento in cui si potrà utilizzare il proprio smartphone a pieno regime.
Dunque, l’unico consiglio da seguire, in questo caso, è rivolgersi a un centro di assistenza. Magari, a uno in grado di gestire tutti i brand e tutti i modelli, in grado di offrire un servizio di riparazione smartphone Samsung, come Huawei, Xiaomi, Apple etc.
Ovviamente, un centro non vale l’altro, dunque, dovreste individuarne uno che goda in primis di buona reputazione (la validazione dei clienti è il segnale più indicativo), e che in secondo luogo garantisca tempistiche strette, senza per questo cedere terreno in termini di qualità.
Ad ogni modo, prevenire è meglio che curare. Dunque, è bene fare il punto su quelle situazioni che possono causare la rottura dello smartphone.
I guasti possono riguardare però anche il software. Nella maggior parte dei casi, il guasto è causato da un virus. Nella fattispecie, è necessario evitare alcuni comportamenti.
Navigare su siti malevoli. E’ l’errore più comune: basta navigare su siti particolari, vicini al dark web, per “beccarsi” un virus. Sono anche i più pericolosi, in quanto il loro scopo non è semplicemente appioppare servizi a pagamento, ma rubare dati, magari economici. Il consiglio è di fare la massima attenzione e di non uscire dal seminato.
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